I glifi erano delle figure o simboli che venivano incisi dalle culture antiche su diverse superfici, come nel tentativo di esprimere o lasciare una prova della propria esistenza; gli antichi credevano infatti che fossero una testimonianza della natura. I glifi venivano portati anche sulla pelle attraverso dei tatuaggi che fungevano da amuleti o che venivano utilizzati per dare mostra del proprio status sociale o per identificare il proprio villaggio di appartenenza. Perciò, la pratica di raffigurare questi simboli sulla pelle non appartiene solo alla modernità.
I tatuaggi che raffigurano i glifi costituiscono un'idea molto originale, semplice e diversa dal solito e, inoltre, molto significativa. Queste incisioni hanno aiutato i ricercatori a comprendere meglio il modo in cui vivevano queste civiltà e quali fossero i loro costumi e le loro credenze.
Che cosa simboleggiano i glifi?
I tatuaggi che raffigurano i glifi riescono ad essere così tanto vistosi perché dietro ad un semplice simbolo grafico si nascondono dei significati molto profondi che variano a seconda della figura scelta. I glifi possono essere raffigurati da soli o in unione con un altro messaggio, tutto questo secondo la cultura di appartenenza:
- Maya: i Maya plasmavano mediante i glifi le loro conoscenze in ambito astronomico e naturale; utilizzavano i glifi anche per rappresentare le proprie divinità. Attraverso queste figure davano vita anche al proprio calendario.
- Aztechi: nei simboli aztechi predominavano le divinità adorate da questa civilizzazione; d'altro canto possedevano delle figure specifiche per indicare diversi aspetti della vita, come la morte, chiamata miquiztli, oppure il cane chiamato itzcuintli, il quale era particolarmente amato per la sua fedeltà e per la sua capacità di trasformarsi in guida per i suoi padroni dopo la morte.
- Antichi egizi: gli egizi plasmarono la propria simbologia in glifi partendo dalle proprie credenze mitologiche; solo più tardi questi vennero utilizzati come decorazioni dei templi o come amuleti. Alcuni dei più conosciuti sono la croce ansata, l'occhio di Horus o la piuma di Maat.
Esistono poi anche altri tipi di glifi, che risultano essere dei tatuaggi molto vistosi, che vengono formati da diversi triangoli, ciascuno dei quali è solito rappresentare un elemento fra cui:
- Terra: che simboleggia la madre terra, il suo verdeggiare e la sua prosperità
- Aria: cerca di rappresentare l'aria, la libertà e la vita.
- Acqua: in questo caso si relaziona con la femminilità, le emozioni e i sentimenti.
- Fuoco: forza, energia e contraddizioni, infatti il fuoco è capace allo stesso tempo di distruggere e di essere molto utile quando si tratta di cucinare o di riscaldarsi.
I tatuaggi che raffigurano i glifi a forma di triangolo possono essere realizzati da soli o in unione ad altri elementi che ti possano piacere o che ti rappresentino al meglio.
Disegni più utilizzati da tenere in considerazione
Con i tatuaggi che raffigurano i glifi non esiste uno schema comune unico o un modo corretto di rappresentarli sulla pelle: essi possono infatti variare a seconda del gusto della persona e alle sue possibilità. Ciascuno può decidere come portare il glifo, le sue dimensioni o la sua quantità.
Lo spessore delle linee, per esempio, cambierà il suo aspetto e, allo stesso modo, si può giocare anche con il colore scelto, che generalmente è monocromatico. Per uscire dalla convenzionalità dell'inchiostro nero, puoi scegliere di utilizzare un inchiostro blu o magari rosa, sempre a seconda del glifo prescelto. D'altro canto, le parti del corpo dove questo tipo di tatuaggio risalta meglio sono il collo, la schiena, il costato, i polsi, le mani o le dita.